---{ mercoledì, maggio 06, 2009 }---
{Hey you, new wave}
“Cos’hai?”. Lei risponde lasciando brillare l’occhio lucido. M. mi guarda, la guarda, insiste per cerimoniale diplomatico: “Si può sapere cos’hai? Posso fare qualcosa per te?”. Allontanandosi lascia ancora una volta che sia il silenzio a rispondere per lei.
E io odio, quanto le odio queste situazioni. Mi sembra di aver a che fare con una moltitudine di piagnucolose, non una ma centinaia, che per una passeggiata sulla scogliera indossano le decollete da minimo sforzo metropolitano e si fermano nel mezzo della marcia, doloranti, contro il muro di roccia massaggiandosi il calcagno con sguardo puro e supplichevole di chi non si pente di essere prima di tutto stupida.
Dovrei iniziare a fare arti marziali, a prendere a calci un brutto sacco di plastica, a sentire la fatica vera propedeutica alla gioia della stanchezza salutare, dovrei iniziare a dimenticare attese, empatie, approcci da colibrì. Darci un taglio con l'autoetichettamento e riconoscere quando mi conviene comportarmi spavaldamente da piaga.
E invece no: ripercorro con senso di pace la naturalezza del gesto di quando lui mi accoglie inaspettatamente ancora una volta.
posted by milo @ 2:27 PM
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