---{ mercoledì, gennaio 15, 2003 }---
Prima o poi anch'io dovevo rimanere vittima del bookcrossing, questa pratica tanto trendy in un paese di non-lettori come l'italia che consiste nell'abbandonare -pardon, liberare- i libri peferiti in luoghi pubblici nella speranza che qualcuno li legga, li apprezzi e li lasci nuovamente al proprio destino di diffusori di cultura. A me è capitato indirettamente nel periodo natalizio. Affacciandomi dal finestrino del treno all'altezza della stazione di Mestre, ho individuato là fuori un libro solitario che aspettava lettori seduto su una panchina.
Spero che un poco poetico operatore ecologico, ligio al suo dovere e non aggiornato sull'usanza del bookcrossing abbia interrotto (consapevolmente o inconsapevolmente è lo stesso) questa catena di sant'antonio nel bidone.
La sfiga,infatti mi fece incappare in 'va dove ti porta il cuore' della Tamaro. Ecco il mio battesimo da bookcrossing.
Tengo a precisare che anch'io ho fatto del bookcrossing, però all'incontrario: in una libreria che continuava spavalda ad esporre il 'Mein Kampf', ne ho democraticamente lanciate parecchie copie dietro lo scaffale -non le troveranno più- e le restanti le ho piazzate sotto dei libri di foto di nudi maschili.
Per il bookcrossing tradizionale farei circolare 'ogni cosa è illuminata' di Jonathan Safran Foer, ma l'edizione della Guanda costa quattordici euro (chiamatela avarizia, ma è difficile abbandonare un libro da ventotto mila lire) e penso che quella tascabile non sarà disponibile per lungo tempo. Forse mai.
Accontentatevi del mio accorato consiglio, dunque.
posted by milo @ 3:11 PM
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