---{ martedì, marzo 15, 2005 }---
Endism.
studiare. in realtà io dovrei studiare. studiare per quello che sarà l'ultimo esame, deo gratias. e neanche tanto una cazzata, visto che si tratta di parlare in crucco per almeno 25 minuti.e invece sono qui a produrre pensieri/trabochetto su quanto sia figo la status di studente che può dormire quanto vuole, rimanere nella solitudine domestica quando tutti sono fuori a oliare la macchina capitalistica, e gestire le proprie priorità con una calma zen dimenticata da qualiasi lavoratore serio ed impegnato.
Anche se non so predire il futuro, so che tra un anno non sarà sicuramente così; o lavorerò, o sarò in ansia perchè non trovo un lavoro, o girerò il pianeta facendo colloqui ( e togliti quel piercing!). Non potrò certo stazionare le mattine in camera a mettere in ordine alfabetico i vinili o a comporre canzoncine.
Mi godo gli ultimi momenti di assoluta libertà, la fine di questi anni accademici in cui ho completamente disimparato a studiare ragionare e scrivere: grazie Relazioni Pubbliche, grazie sistema universitario italiano! Per fortuna che di fronte a questo sfacelo, i miei sensi di colpa e l'horror vacui mi hanno imposto di sviluppare fin da subito una sorta di bulimia da libro, nell'illusione che ciò serva ad arrrestare questo meccanismo dell'oblio accelerato scatenatosi quando ogni obbligo istituzionale di presentarsi in classse alle 08:05 è miseramente saltato.
Perchè è bello cazzeggiare liberamente, ma assume sublime accezione simbolica quando è legato ad una cosa che dovresti, ma che non hai palle di fare.Per cercare di rovinarti la festa i volponi biblici hanno pure cercato di trasformarlo in un peccato capitale: l'accidia. ma noi siamo fieramente atei e accidiosi.
Forse queste sono le motivazioni che mi hanno spinto a sfruttare una sorta di carpe diem del cazzeggio. La convinzione che tra un po' "la festa sarà inesorabilmente finita" mi ha portato a ricercare ogni occasione per spassarmela.Come non capitava dall'epoche dell'entusiasmo da teenager, ho suicidato il portafoglio e ho girato città sufficientemente lontane nell'arco di neanche 3 settimane: Firenze, Milano per i Mars Volta e gli amici/amiche di vecchia data e i figli delle amiche di vecchia data, e Bologna per gli And You Will Know Us By The Trail of Dead che sono uno dei miei gruppi preferiti di sempre.
Tralascio i dettagli sull'acufene che mi ha mollato solo oggi relativo alle 2 batterie dei Trail of Dead, e vi rendo partecipi della paranoia estrema.Aver visto per la prima volta due gruppi così importanti come mars volta e trail of dead in uno spazio temporale così ristretto, mi ha dato per la prima volta l'inquietante sensazione che la pacchia sia effettivamente finita. finiti i soldi ( beh, questo è vero giàda tempo). finito il lusso di poter far tardi nelle giornate infrasettimanali. finito il coraggio di presentarsi al mondo come una persona che non produce reddito.
Ma stiamo davvero diventando adulti? frequentatori di concerti, ascoltatori di dischi, ammiratori di mostre, lontani dalla sequenza logica del 98% dei trentenni friulani che pensa mattone-mercedes-stereoAlpine-morosa-nokia Z quattrocento-cinesidimerda-discotecaKulo&Kamicia (o se si preferisce adottare la variante che inizia con canna-clebbinoARCI-manuchao-pashmina-...), ma inevitabilmente adulti?!
Scusatemi, sembra un pezzo di barbara palombelli.
posted by milo @ 12:15 PM
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