---{ mercoledì, maggio 07, 2003 }---
L’appetito vien mangiando.
L’ispirazione vien scrivendo?
Studio Aperto è un telegiornale o una succursale di Verissimo?
Siamo talmente abituati all’abnorme sproporzione tra notizie serie ( di parte, ma almeno avevano lo status di notizia) e gossip che dieci anni fa neanche ad Harem si sognavano di raccontare, talmente abituati da non chiederci più il motivo di questa decadenza? Siamo talmente abituati, direi.
E poi riferendosi agli spot immediatamente successivi a Studio Aperto, non eravamo noi italiani a prendere per il culo i crucchi e i loro spaghetti in scatola ?
Chissà ora perché questa scelta strategica di promuovere la pasta al pomodoro congelata e imbustata?
Non bazzico più nella bambagia della scuola dell’obbligo e neppure nella crisi della rassegnazione di mezza età, quindi la cosa che mi inacidisce di più è constatare che devo vivere la mia piena consapevolezza sociale proprio in un cazzo di periodo buio dove la caratteristica dominante è l’imbarbarimento di tutti i campi di interazione di un normale cittadino.
Gli esempi nel campo del giornalismo e del culinario li ho appena riportati, quelli che mancano si fa presto ad elencarli e raggruppano con i vari loro sottoinsiemi le istituzioni, il senso civico, il mondo del lavoro e conseguentemente l’economia, la televisione e last but not the least la piaga biblica comprendente tutti coloro che approvano quello che sta capitando adesso a livello nazionale ed internazionale.
E’ tutto un enorme ‘ Bar Sport’ in cui tutti urlano non-mi-interrompa-che-io-non-l’ho-interrotta-e-ora-la-interrompo-se-non-la-smette. Si utilizzano le stesse parole fino ad ovattarne il significato proprio; si parla per slogan: ‘carretta del mare’, ‘morsa del caldo/freddo’, ‘durissimo braccio di ferro’ ‘scendere in campo’,’gli investigatori brancolano nel buio’….
A ‘Buona Domenica’ l’opinionista improvvisamente si alza dalla sedia punta il dito contro uno spettatore che pare non abbia idee in sintonia con il resto dell’audience e con ira divina tuona: ‘leiiiiiii è un antiamericano!’ e scrosciano gli applausi.
A scelta commutare l’epiteto antiamericano con comunista, buffone, filopalestinese, untore, magistrato politicizzato, brigatista, manigoldo, pirla…
I condoni hanno la meglio, l’umorismo destrorso triste come il Bagaglino folleggia soprattutto nelle cosiddette fasce protette, il mostro a due teste della Raiset Filippi D’Eusanio colleziona sempre più ascolti, si fanno referendum per trasmettere ‘Tutto su mia madre’ in prima serata e la gente ti lampeggia in sorpasso a 290 km/h con una facilità sconcertante.
Nel frattempo l’America riesce a far passare una performance di arroganza gusto Agente Arancio come un gesto umanitario e adotta ufficialmente un mazzo di carte da gioco per indicare quelli che dovrebbero essere i fomentatori di questo grande spauracchio che è il terrorismo internazionale. Stiamo scherzando?
I ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri ( e porca puttana, non è una frase fatta)
La crisi post 11 settembre è stata inventata e gonfiata dalle grandi aziende già in rosso che sono potute fallire senza dover rispondere a troppe domande.
I dipendenti, anzi no le risorse umane ( più asettico, meno emotivo, è un termine che va benissimo a braccetto con il gemello ‘tagli all’occupazione’) sfoltite dalla razionalizzazione della nuova austerity si sa già che fine fanno, gli altri tranne pochi raccom….ehm fortunati sono condannati al Co.co.co a vita che non significa altro che flessibilità estrema del datore di lavoro nel vessarti a suo piacimento senza contributi da pagare.
In particolare, per quanto riguarda le istituzioni volevo infine precisare che la mia non è blanda giovanile sfiducia e totale resistenza alle più elementari nozioni di diritto pubblico che sfociano in menefreghismo.
E’ piuttosto una voglia di prendere uno zoccolo e lanciarlo contro la tv quando passa la legge Cirami oppure fare Tiè Tiè Tiè finchè l’incavo del gomito non diventa viola quando negano il trasferimento del processo a Previti e lo condannano a 11 anni.
Il termine per descrivere ciò potrebbe essere indignazione partecipativa compiutamente espressa a livello domestico.
Per la cronaca da noi tra un mese si vota per le regionali. La candidata forzaitaliota Alessandra Guerra ha scelto due simpatici pay off,
uno rivolto agli elettori più smaliziati :’Alessandra Guerra, una guida concreta per il Friuli Venezia Giulia’,
uno per le anime leghiste col pallino dell’autorità: ‘Alessandra Guerra, una Lady di Ferro per il Friuli Venezia Giulia’.
Purtroppo sono cazzi amari.
posted by milo @ 10:00 PM
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