---{ sabato, luglio 20, 2002 }---
Christian ha colto il punto.
Non ho fame perché le prime sere a casa da soli, senza mamme che scandiscono il ritmo della cena, funziona così.
Stasera all’interno di questo digiuno provocato dall’indipendenza rifletto sul fatto che non mi piace lavorare.
Non mi piace l’ambiente di lavoro classico dove si mescolano tendenze, dove sai che chi ti sta accanto è un pochino borghese, un pochino razzista, un pochino cattolico, un pochino nevrotico, un pochino scontato e che tu sei accettato – sono sempre gli altri che ti accettano nella loro grande famiglia- perché sei strano ma simpatico.
Nel classico ambiente di lavoro hai a disposizione una lista di argomenti indolori non compromettenti, oppure commenti i commenti del Messaggero Veneto senza buttarla tanto sul politico, oppure ascolti gli aneddoti degli altri sorridendo lievemente.
Argomenti indolori non compromettenti:
animali domestici e cuccioli in particolare
bebè
segno zodiacale
la colazione
le mete reali/desiderate delle vacanze
lo stato civile.
Poi c’è la lista degli argomenti che presuppongono delle conoscenze di base che tutte le persone normali hanno, ma che tu in quanto persona ‘strana’ ignori con nonchalance.
Ma come?!?
Non hai una squadra del cuore?
Non sai dove correranno il prossimo GP di Formula Uno?
Non hai una macchina preferita?
E un programma televisivo preferito?
E un modello di cellulare preferito?
Non vai a fare shopping?
Non compri i vestiti che vanno adesso?
Non hai un’opinione precisa sull’undici settembre (filoamericana possibilmente)?
Loro parlano di Stephen King, tu accenni che ultimamente vivi per Pennac, ma non puoi approfondire affermando che Pennac è eccezionale semplicemente perché usa le parole come cubetti da impilare.
Loro sprecano lodi su quell’indiscusso talento che è Tiziano Ferro.
Tu non puoi proporre la genialità dell’ultimo dei Fugazi, anzi il tuo filtro mentale razionale consiglia di non citare neppure due dei gruppetti che ascolti ultimamente.
Eppure questi dopo un po’ che li ascolti in silenzio, dopo che dai l’impressione di essere un elemento che non rompe e che non è pericoloso, si sentono autorizzati a snocciolarti gli eventi clou della loro vita.
Diventi confidente passivo.
Hanno bisogno di un ‘Ma dai!’, di un ‘Anch’io’ quando ti dicono che piangono sempre quando vedono ‘Miracoli’ e che Vigorelli è un bravo presentatore. ( no questo mai: ci sono dei limiti per la tolleranza)
Se non stai attento rischi di vederti recapitare un invito per passare assieme alla loro famiglia le feste di Natale 2002-2003 e presenziare ai compleanni dei rispettivi membri.
Fumando una cicca si aprono in distratti ma mai casuali scoop…’Quella volta che stavo con il mio
psicologo’ [pausa]…’ Ma ti ho mai raccontato di quando stavo col mio psichiatra?!?’ –decidiamoci, psicologo o psichiatra? Suvvìa baby, non penserai che sono sinonimi…-
Ogni tanto questo intrecciarsi di ruoli formali e privacy nel rapporto fra colleghi gode anche di aperture: ci sono delle ore in cui tutti mi sembrano personcine normali e perbene e che le mie non sono nient’altro che paranoie tipiche dei primi giorni di inserimento, ma poi si ripiomba nel baratro del trash.
‘Sai qual è la nostra canzone? Quella di Mariah Carey!’ e canticchia in diligente ital-english:’No I can’t forget this evening…’
Accade il peggio:’ L’abbiamo stampata su un cd personalizzato e regalato a mo’ di bomboniera a tutti gli invitati al nostro matrimonio!’.
Ma come? È la canzone della tua vita e non ti ricordi neppure come si chiama! Non sai neppure che è una cover! Ma poi come si fa a scegliere una sola canzone come canzone della propria vita senza possibilità di riserva? E, fammi indovinare, magari… copertina personalizzata con due innamorati che si baciano nella luce di un tramonto tropicale e contorni della foto sfumati?
Sono una persona malfidata.
Sono una persona disadattata.
Presuntuosa e saccente.
Appaio strana ma simpatica.
posted by milo @ 1:42 PM
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---{ lunedì, luglio 15, 2002 }---
…qualche giorno fa…
per cena ho mangiato una pizza.
una di quelle comprate al supermercato.
una margherita senza pretese.
le mie coinquiline sono uscite per una passeggiata.
io, con sonno arretrato, ho deciso di rimanere in appartamento.
nel giro di 1ora sono crollata in un sonno profondo.
inizio a sognare.
un sogno dopo l’altro mi riempie la mente.
incubi.
sempre più incubi.
ho sete, ho caldo, mi giro e mi rigiro nel letto.
cavolo, la pizza era salatissima!!!
sete.
ho tanta sete.
ancora in piena fase di delirio notturno, allungo la mano verso il comodino.
afferro la bottiglia di plastica.
la svito.
e finalmente bevo….bevo, bevo…
ma che strana quest’acqua…
forse è rimasta troppo tempo nello zaino…
improvvisamente il mio alito acquista uno strano sapore…
spalanco gli occhi.
accendo la luce.
guardo cos’ho in mano.
NOOOOOOOOO!!!!!!!
la crema idratante alla vaniglia!!!!
Blaaaa!!! che schifooooooo!!!!
Com’è ho fatto a non accorgermi prima!!!!!
Vabbè..…E cumò?! (traduzione dal friulano: “e adesso?!”)
A parte il fatto di non essere stata in bagno per 3 giorni (di solito non sono così stitica),
sto ancora aspettando qualche effetto collaterale.
la crema idratante adesso è stata riposta dall’altra parte della camera,
chiusa dentro un armadio.
logicamente non posso sentire più il suo profumo:
appena apro la bottiglietta riesco a distinguere con l’olfatto tutti gli ingredienti del prodotto.
le mie coinquiline, dopo aver passato una notte in bianco preoccupate per la mia salute,
hanno deciso che per qualche tempo sorveglieranno attentamente ogni mia mossa.
i miei genitori si sono fatti grasse risate
e poi hanno iniziato ad elencarmi tutte le precauzioni per i prodotti non commestibili:
tenere fuori dalla portata dei bambini!!
cmq, ho dato un esame,
quindi mentalmente sono ancora a posto (forse).
i miei capelli non sono diventati color verde smeraldo
i denti non mi sono caduti
la mia pelle non ha un colorito giallognolo..
magari, non fa poi così male?! :)
ciao!
posted by Anonimo @ 11:54 PM
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